Perchè una figlia di imprenditori decide di crearsi un’azienda nel network marketing?

So che per molti sarà vista come una cosa assurda ma in questo articolo voglio spiegarvi perchè ho deciso di prendere una strada diversa…

I GENITORI IMPRENDITORI

La mia mamma nella sua vita ha fatto un po’ di tutto ma negli ultimi anni di lavoro ha avuto due bar e un negozio di abbigliamento.

Il mio papà ha iniziato a lavorare da ragazzino e ha svolto per diversi anni due lavori iniziando il suo percorso imprenditoriale che non aveva ancora 20 anni. Ancora oggi lavora nell’azienda creata da lui.

Mi ritengo estremamente fortunata sotto alcuni punti di vista ad essere cresciuta in una famiglia di imprenditori, non intendo una fortuna economica ma di insegnamenti di vita che mi hanno portata oggi ad essere quella che sono e ad aver creato a mia volta la mia azienda.

Avere due genitori imprenditori può essere una fortuna in parte ma sicuramente comporta tante rinunce.

Per una vita intera ho visto i miei genitori dividersi tra orari improponibili, weekend inesistenti, cene ad orari assurdi, pranzi solitari, colazioni di famiglia concesse solo alla domenica e tante tante preoccupazioni per riuscire a stare dietro ai tantissimi impegni mensili.

Ricordo che quando ero piccola mi dividevo tra la nonna, la mamma e mia sorella maggiore, una mi preparava, l’altra mi accompagnava all’asilo, e l’altra mi veniva a prendere.

Il papà lo vedevo solo alla sera e per poco tempo perchè rientrava molto tardi ed io dovevo andare a nanna presto.

Quando sono diventata un pochino più grandina passavo le mie giornate in un bar a giocare, fare i compiti e far passare il tempo aiutando la mamma.

Ma la mancanza di tempo  e di momenti di condivisione non erano l’unica cosa a farmi soffrire.

Papà e mamma erano spesso stanchi, preoccupati, pensierosi perciò anche quando erano a casa non si vivevano i momenti in famiglia a pieno.

In determinati periodi del mese o dell’anno nascevano anche le preoccupazioni per le spese da sostenere, i dipendenti da pagare, i fornitori da saldare, le tasse da versare.

Ho visto papà lavorare anche con 39 di febbre, andare in ufficio anche la domenica, trascurare la sua salute per mancanza di tempo e non potersi permettere il lusso di fermarsi nemmeno quando mia sorella ci ha lasciati improvvisamente in un incidente stradale.

Ma non solo, per ben due volte è stato dichiarato in fin di vita, la prima per un tumore allo stomaco (diagnosi di 1 mese di vita) e la seconda per un distaccamento della vena aorta (gli hanno dato qualche ora di vita).

Nemmeno in quelle situazioni l’ho visto crollare, godersi il suo tempo o pensare a sè…quando sono entrata in quella stanza di pronto soccorso per raccogliere il suo testamento ha pensato di sistemare le situazioni per chi rimaneva (famiglia, dipendenti e fornitori compresi).

Questa ovviamente è solo una piccola parte di quella che è stata la mia vita accanto a due imprenditori.

QUALI ERANO I MIEI PENSIERI

Non vi nego che quando ho finito la scuola e ho deciso di andare a lavorare di papà ero terrorizzata all’idea che un giorno avrei dovuto portare avanti l’azienda.

Premetto che lavorare nell’azienda di papà mi è sempre piaciuto e che il lavoro che ho svolto sin da subito mi entusiasmava ma avevo paura, non solo perchè non volevo ritrovarmi a vivere una vita come quella di mio papà ma anche perchè essendo donna rinunciare alla famiglia, al tempo con i figli e ai momenti liberi mi avrebbe reso le cose difficili.

Parliamoci chiaro, per una donna avere un’azienda convenzionale non è per niente facile perchè spesso le faccende di casa, i figli e gli impegni ricadono sulle donne e difficilmente coincidono con gli impegni e le energie che un imprenditore deve investire nella propria azienda.

Non esistono le malattie, i giorni di riposo, il lavoro spesso lo porti a casa, la mente frulla anche quando sei tra le mura domestiche e le preoccupazioni non ti abbandonano mai.

Tutto questo per me era paralizzante e mi chiedevo costantemente se un giorno sarei stata in grado di fare tutto e di rinunciare a molte cose per una sicurezza economica migliore per la mia famiglia.

Alternative in quel momento non ne vedevo, pensavo che avrei dovuto scegliere se fare la dipendente a vita  o se fare l’imprenditrice con tutte le rinunce.

Nel mentre ho fatto tutto il percorso classico che ogni azienda richiede, tirocinio, praticantato e apprendistato. Lavoravo 10/11 ore al giorno e anche il sabato per uno stipendio (deciso dai contratti base degli artigiani) che non arrivava nemmeno ai 750 € ma non vi nego che ero arrivata alla conclusione che il mio futuro sarebbe stato quello di una ragioniera con uno stipendio medio di 1100 € per 8 ore al giorno e avevo imparato ad accettare questo pensiero.

Questo pensiero si è rafforzato negli anni della crisi economica dove lavorare in proprio è stato davvero difficile, dove dipendi dalla crisi, dal sistema, dallo Stato, dalle banche, dove il tuo guadagno non è dato dal tuo impegno ma da tanti fattori che non puoi governare, gestire e tantomeno combattere.

In quegli anni ho visto in mio papà la preoccupazione e le energie investite aumentare, le ore di lavoro intensificarsi, per un utile a fine mese minore rispetto a quello di qualche anno prima.

In quel periodo ho conosciuto molti imprenditori crollare, chiudere, fallire, gettare la spugna.

Persone che ne uscivano distrutte dopo anni di duro lavoro, senza più niente con debiti da pagare per il resto della loro vita.

LA SCOPERTA DEL NETWORK MARKETING

Ho scoperto il network marketing dopo 10 anni di lavoro nell’azienda di famiglia e quando mi sono avvicinata per la prima volta mi si è aperto un mondo.

Questa opportunità e arrivata casualmente e improvvisamente ma essere cresciuta in una famiglia di imprenditori, aver toccato con mano le rinunce a cui bisogna andare incontro e soprattutto aver lavorato a stretto contatto con papà per più di 10 anni con l’impegno e l’energia di chi sente quell’azienda parte di sè e non di una dipendente qualsiasi, mi ha aiutata a capire che era un’occasione che avrei quantomeno dovuto prendere in considerazione.

Mi sono informata molto, ho letto 11 libri e ho fatto 3 corsi prima di decidere di partire in questa avventura perchè mi sembrava tutto così surreale.

Credere che io avessi la possibilità di crearmi un’impresa:

  • senza rischi
  • senza investimenti
  • senza particolari capacità
  • senza titoli di studio specifici
  • senza un capitale iniziale
  • senza raccomandazioni
  • senza rinunciare al mio tempo
  • gestendomi le giornate
  • senza preoccupazioni a fine mese
  • senza dipendenti da pagare
  • senza tasse esorbitanti
  • senza spese di gestione
  • senza dover avere capacità di gestione, organizzative e contabili
  • potendo lavorare da casa

mi aveva fatta riflettere tantissimo su tutto il percorso della mia vita.

Questa opportunità era reale, concreta, potevo coglierla in qualunque momento e soprattutto potevo svolgerla in concomitanza del mio primo lavoro.

Mi incuriosiva l’idea di crearmi un’azienda ma sicuramente non volevo nè lasciare papà e tantomeno perdere quella che era fino a quel momento l’unica mia fonte di reddito certa per provare a fare un qualcosa che non sapevo dove mi avrebbe portata.

Ero appena diventata mamma e come tutte le mamme avevo visto totalmente ribaltarsi la scala delle priorità ed erano nate preoccupazioni fino a quel momento inesistenti.

Quando mi sono vista mia figlia tra le braccia per la prima volta ho capito che avrei voluto darle di più, più certezze, più attenzioni, più tempo, più serenità e un futuro roseo.

In quei primi mesi da mamma ho capito che il mio stipendio non mi permetteva di sognare, non mi permetteva di avere certezze, di andare a dormire serena e di provvedere al suo futuro e a qualunque situazione improvvisa che la vita poteva presentarmi.

Ero combattuta perchè se da una parte sapevo che avrei dovuto fare scelte diverse, dall’altra sapevo che non volevo rinunciare a mia figlia e al tempo con lei.

E’ proprio in quel periodo di pensieri, preoccupazioni e cambiamenti che è arrivato il lavoro che oggi svolgo…e sicuramente non in un momento a caso ma nel momento giusto per me. 

COM’E’ STATO IL MIO INIZIO

I primi mesi sono stati quasi un gioco, è stato entusiasmante lavorare per me stessa, mettere le basi ogni giorno per un futuro, superare i miei limiti, conoscere cose nuove e mettermi in discussione.

Desideravo con tutte le mie forze trovare la mia strada, crearmela da sola, non dipendere da nessuno e dimostrare che potevo farcela anche con le mie gambe.

Ma soprattutto ho sentito sin da subito dentro me un’energia mai avvertita, fare un lavoro che mi desse la serenità e la sicurezza del lavoro dipendente ma l’indipendenza, la libertà e la possibilità economica del lavoro in proprio mi faceva sentire sulla strada giusta e sentivo che se c’era anche solo una possibilità di farcela avrei dovuto provarci.

Ho sempre creduto che chi nella vita ha ottenuto qualcosa è perchè ha lavorato duro e ha saputo sacrificarsi perciò sapevo che lavorando nel giusto modo sarei riuscita almeno a crearmi un piano B, una seconda entrata, una boccata d’aria fresca a fine mese.

L’opportunità c’era, il lavoro era serio, affidabile, legale e regolamentato da una legge che permetteva di essere totalmente in regola e ben gestito; c’era chi aveva stravolto la propria vita grazie a questo metodo di lavoro perciò perchè non provarci?

LA MIA AZIENDA

Passo dopo passo, con costanza, amore, dedizione, impegno e pazienza ho costruito l’azienda dei miei sogni, esattamente come volevo io, con i miei tempi, con il mio metodo senza trascurare il mio primo lavoro e mia figlia.

Nel momento in cui sto scrivendo questo articolo di blog la mia azienda fattura più di 200.000 € al mese e 1451 persone oggi lavorano accanto a me per stravolgere la loro vita.

A volte mi ritrovo a pensare a cosa sarebbe successo se non avessi preso in considerazione questa opportunità, oggi con molta probabilità non avrei tutto ciò che ho, non avrei la stessa serenità per il futuro, non mi vivrei mia figlia come mi vivo, non sarei padrona del mio tempo, non avrei tante soddisfazioni personali e moltissime persone non avrebbero avuto questa possibilità.

L’azienda che mi sono costruita mi ha permessa di vivere la vita in maniera diversa perciò ringrazio i miei genitori per gli insegnamenti dati, per aver costruito un’azienda con l’obiettivo di offrirmi un futuro migliore ma la mia concezione di impresa oggi è ben lontana dall’impresa classica ma non per questo meno importante o con meno soddisfazioni…………

anzi……

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Concludo con una riflessione:

Con le azioni, i pensieri e gli atteggiamenti che hai avuto fino ad oggi otterrai quello che hai sempre ottenuto.

Se vuoi ottenere qualcosa di diverso dalla tua vita devi cambiare azioni, pensieri e atteggiamenti…

 

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